#POETRY – Martedì di-versi con Annalisa Ciampalini

#POETRY – Martedì di-versi con Aurea Bettini e Monica Guerra

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29 Novembre 2016

Con questa prima serata di Poesia si è inaugurato il ciclo di Martedì di-versi al Bar Linus di Faenza dove, nella saletta dedicata al #POETRY, saranno protagonisti diversi poeti contemporanei per tutto il 2017. Organizzazione a cura di: Flavio Almerighi, Aurea Bettini e Monica Guerra.

Nella serata del 29 Novembre, alle 20,30 si è presentato il progetto.
A seguire, i versi di Monica e Aurea, accompagnati dal musicista Simone Cattani.

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Video della presentazione Il Respiro dei luoghi

Video della presentazione Il Respiro dei luoghi

Domenica 6 novembre 2016, alle ore 17.00, presso la Galleria Comunale d’Arte del Palazzo del Ridotto di Cesena – in occasione del finissage della mostra “Biomorfismi” Gilardi Moreni Bocchini – si è tenuta  la presentazione del libro Il respiro dei luoghi – Conversazione con Monica Guerra, di Daniele Callini, edito da IL VICOLO Divisione Libri (Cesena, 2014). 

Questo terzo ed ultimo evento collaterale in programma, arricchisce ulteriormente il dibattito aperto con la mostra sul rapporto Uomo/Natura, concentrandosi sui legami che inevitabilmente si instaurano tra l’uomo e gli innumerevoli “luoghi” in cui si ritrova a vivere nel corso della sua esistenza. I luoghi ripercorsi nelle parole del sociologo Daniele Callini e in quelle del poeta Monica Guerra, tessono nuove trame geografiche, allargano gli orizzonti della mente e contribuiscono alla dilatazione di nuove forme di visione.
Qualche traduzione

Qualche traduzione

Mark Strand

 

In un campo

io sono l’assenza del campo.

È sempre così.

Ovunque io sia

io sono ciò che manca.

Quando cammino

divido l’aria

e sempre

l’aria rientra

a riempire gli spazi

dov’è stato il mio corpo.

Tutti abbiamo motivi

per cui muoverci.

Io mi muovo

per tenere insieme le cose.

 

 

 

Mark Strand

Il nuovo manuale della poesia

 

1 Se un uomo capisce una poesia

avrà dei problemi.

 

2 Se un uomo abita con una poesia

morirà solo.

 

3 Se un uomo abita con due poesie

ne tradirà una.

 

4 Se un uomo concepisce una poesia

avrà un figlio in meno.

 

5 Se un uomo concepisce due poesie

avrà due figli in meno.

 

6 Se un uomo porta una corona in testa mentre scrive

la perderà.

 

7 Se un uomo non si mette in testa una corona mentre scrive,

non ingannerà nessuno tranne se stesso.

 

8 Se un uomo si arrabbia con una poesia,

verrà disprezzato dagli uomini.

 

9 Se un uomo persiste nell’arrabbiarsi con una poesia,

verrà disprezzato dalle donne.

 

10 Se un uomo accusa pubblicamente la poesia,

le sue scarpe si riempiranno di urina.

 

11 Se un uomo rinuncia alla poesia per il potere,

avrà molto potere.

 

12 Se un uomo si vanta delle sue poesie,

verrà amato dagli stolti.

 

13 Se un uomo si vanta delle sue poesie e ama gli stolti,

non scriverà più.

 

14 Se un uomo brama attenzione per le sue poesie,

sarà come un asino al chiaro di luna.

 

15 Se un uomo scrive una poesia ed elogia una poesia

di un collega, avrà un’amante bellissima.

 

16 Se un uomo scrive una poesia e loda troppo

una poesia di un collega, allontanerà l’amante.

 

17 Se un uomo sostiene la poesia di un altro,

il suo cuore raddoppierà.

 

18 Se un uomo lascia che le sue poesie vadano in giro nude,

avrà paura della morte.

 

19 Se un uomo ha paura della morte,

sarà salvato dalle sue poesie.

 

20 Se un uomo non ha paura della morte,

potrà essere o non essere salvato dalle sue poesie.

 

21 Se un uomo finisce una poesia,

si immergerà nella scia vergine della propria passione

e sarà baciato dalla pagina bianca.

 

 

 

W. B. Yeats
Navigando verso Bisanzio

Quello non è un paese per vecchi.
I giovani gli uni abbracciati agli altri, gli uccelli sugli alberi –
Quelle generazioni morenti – presi nel loro canto,
Le cascate di salmoni, i mari affollati di sgombri,
Pesce, carne, o volatili, per tutta l’estate lodano
Tutto ciò che è generato, nasce, e muore.
Presi da quella musica sensuale tutti trascurano
I monumenti di un intelletto che non invecchia.

Un uomo anziano non è che una cosa irrisoria,
Un cappotto stracciato su un bastone, a meno che
L’anima non batta le mani e canti, e canti più forte
Per ogni brandello nel suo abito mortale,
Ma non c’è altra scuola di canto se non lo studio
Monumenti della sua magnificenza
E per questo ho salpato i mari e sono arrivato
Alla sacra città di Bisanzio.

O saggi che state nel fuoco sacro di Dio
Come nel mosaico d’oro d’un muro,
Venite dal sacro fuoco, roteate in spirale,
E siate i maestri di canto della mia anima,
Consumate via il mio cuore; malato di desiderio
E avvinghiato a un animale mortale,
Non sa quello che è; e raccoglietemi
Nell’artificio dell’eternità.

Una volta fuori dalla natura non prenderò più
forma corporea da una qualsiasi cosa naturale,
Ma una forma quale creano gli orafi greci
Di oro battuto e smaltato
Per tener desto un Imperatore assopito;
Oppure posato su un ramo dorato a cantare
Ai signori e alle signore di Bisanzio
Di ciò che è passato, che passa, o che verrà.

TRADUZIONE Monica Guerra

 

 

John Donne
Aria e angeli

Due o tre volte ti avevo amato,
Prima di sapere il tuo volto o il tuo nome;
Così in una voce, in una fiamma informe,
Spesso ci influenzano gli angeli e adorati sono;
Anche quando venni dove tu eri,
Un glorioso e amabile nulla io vidi.
Ma poiché la mia anima, il cui figlio è amore,
Prende membra di carne, e nient’altro può fare,
Non più delicato di quanto chi l’ha concepito
Può essere l’amore, ma deve prendere pure un corpo,
E perciò cosa tu fossi, e chi
invito l’amore a chiederti
E ora che assuma il tuo corpo gli concedo,
E che si fissi sul tuo labbro, occhio, e fronte.

Mentre così pensavo di zavorrare amore,
E di procedere più stabilmente,
Con merci che affonderebbero lo stupore,
Vidi che avevo sovraccaricato la scialuppa d’amore:
Ogni tuo capello per la mano dell’amore
è davvero troppo, un aggiustamento va cercato;
Perché l’amore non sta
nel niente né nelle cose estreme e nei bagliori sparsi,
E allora, come un angelo, volto e ali
d’aria, non così pura come lui, ma vestito di purezza
Così il tuo amor può essere d’amore la mia sfera;
La stessa disparità
che c’è fra l’aria e dell’angelo la purezza,
Fra l’amore degli uomini e quello delle donne per sempre ci sarà.

TRADUZIONE Monica Guerra

 

 

 

John Donne
Morte

Morte, non essere troppo orgogliosa, se anche qualcuno ti chiama la
Terribile e possente, tu non lo sei affatto:
Coloro che tu pensi di travolgere
Non muoiono, povera morte, né tu puoi uccidere me.
Dal riposo e sonno, che non sono altro che tue immagini,
Molto piacere e molto più dovrebbe fluirne da te,
E al più presto i nostri uomini migliori se ne vanno,
Riposo alle loro ossa e consegna dell’anima!
Schiava del caso, destino, re e uomini disperati,
E accasata col veleno e guerra, con la malattia,
E l’oppio e l’incanto ci fanno dormire altrettanto,
E molto meglio del colpo che ci sferri. Perché tanta superbia?
Passato un breve sonno, saremo svegli per l’eterno,
E la morte non sarà più, Morte sarai tu a morire.

TRADUZIONE Monica Guerra