La Libélula Vaga

La Libélula Vaga

Oggi sulla rivista La Libellula Vaga un mio inedito tradotto da Maria Elena Blanco.

qui il link per la lettura

 

Fuori campo

quest’umano universo

senza radici riarso e fronde

antracite attorno

ai tronchi nudi

e uteri che non schiudono frutti (…)

 

 

Fuera de campo

 

este humano universo

sin raíces reseco y frondas

antracita en torno

a los troncos desnudos

y úteros que no dan frutos (…)

dal Blog di Claudia Zironi

“Nella moltitudine” di Monica Guerra
con prefazione di Francesco Sassetto
Il vicolo Edizioni, 2020

qui il link all’articolo

Raffinatezza. È questa la prima parola che viene in mente maneggiando il libro di Monica Guerra: formato slanciato (12X24), copertina nera satin con una bella immagine intima e inquietante al contempo, sempre in noir, di Virginia Morini, in rilevo lucidata, titoli e cornice in argento, copie numerate… La raffinatezza permane coerente all’interno del libro con una bella e ricca prefazione di Francesco Sassetto e non viene smentita dai testi di Guerra: prose poetiche e poesie colte, limate all’estremo e prive di fronzoli eppure tanto evocative. CZ

 

 

 

Il coraggio di scrivere (Poesia Onesta, 2020)

Il coraggio di scrivere (Poesia Onesta, 2020)

Poesia Onesta, 2020, versante.
A cura di Fabio Maria Serpilli

 

Da Entro fuori le mura

 

è l’intercapedine dieci centimetri tiepidi

che pacificano il morso dell’inverno

 

è un walzer lento tra i versi Šostakovič

e un caldo smisurato all’interno

 

i vetri s’ingegnano cristalli

– il giorno si fa in gesti –

 

nell’ora fredda il vuoto qui di fronte,

è la storia che ci tiene vivi, di lato

dieci centimetri di ponte

 

 

*

Chateau Duval la strada ribolle

 

ma la fatica è un guado senza

direzione dove la terra beve

ogni forma in procinto

di cadere si scioglie nell’asfalto

il passo per troppa esitazione

 

svivere scortica anche me

 

 

*

e se l’albero si converte in croce

è la paralisi del giorno

la linfa si spinge tra le pieghe

non il frutto proibito della paura

estirpa i chiodi dalla radice

 

 

 


Quarto repertorio di poesia italiana contemporanea  (Arcipelago Itaca, 2020)

Quarto repertorio di poesia italiana contemporanea (Arcipelago Itaca, 2020)

Quarto repertorio di poesia italiana contemporanea

Su SPEZZARE IL PANE di Monica Guerra.
Di Danilo Mandolini

(…) L’essenza dell’amore, dell’essere insieme delle persone (si noti come, curiosamente, il sostantivo “amore” e l’avverbio “insieme” mai compaiano nell’intero arco della raccolta) pare dunque esistere e soprattutto persistere – in qualche modo sedimentandosi a dismisura nel tempo; in un tempo, appunto, che in queste poesie si muove mirabilmente tra passato, presente e futuro in parte celato – nelle minime conseguenze delle altrettanto minime azioni quotidiane che compiamo con i compagni e le compagne delle nostre vite.

È proprio in questi invisibili frangenti che si “edifica” la vita insieme, è da questi attimi che giungono a noi come nascosti che sempre si ricomincia. Perché «ricominciare è essere uomini»; perché «spezzeremo ancora il pane».

 

 

SPEZZARE IL PANE

il gesto quotidiano
di spezzare il pane
amarsi è dalle briciole

*

non so quanti metri quadri
il numero esatto delle stanze
non so dove come reinventarmi
vorrei, se posso, ancora un ultimo piano,
le tegole rosse sui tetti degli alberi
ma se chiudo gli occhi ti rivedo
tra trent’anni un supermercato
la tua mano che mi sfila piano
una borsa della spesa

 

*

1989

un balzo che fa trent’anni domani o a novembre
una bella storia, che a dirlo ora
rincasando con i figli si capiva
ma io e te neve sulle cime verdi diciottenni
con la radio a palla a squarciagola
dai finestrini come ali
«fottitene dell’orgoglio»

io e te mille voli la medesima valigia
conta pure, ci sono sempre anche dei morti,
un po’ di fumo alle uscite laterali e noi
complici a domandarci ancora baci
un sigaro o se domani

 

Con testi di:

Daniele Beghè
Monica Guerra
Dimitri Milleri
Ermanno Moretti
Sandro Pecchiari
Alfredo Rienzi

Con note critiche di
Alessio Alessandrini, Mauro Barbetti, Danilo Mandolini, e Renata Morresi