Intervista senza domande

Intervista senza domande

Mettiamo un poeta che legge un altrui libro di poesia e sottolinea i versi che più lo colpiscono. Mettiamo che l’autore di quel libro di poesia scavi attorno ai propri versi dopo che sono stati sottolineati. Ecco otteniamo l’intervista senza domande.

I versi vengono dal mio Sotto Vuoto, le sottolineature e le considerazioni da Flavio Almerighi, la pubblicazione da Neobar. Metti che qualcuno voglia leggere le nostre elucubrazioni: cliccare qui.

#POETRY- MARTEDÌ DI-VERSI LETTURE DI T.S. ELIOT

21 febbraio 2017 –

Ottavo appuntamento per i Martedì di-versi al Bar Linus di Faenza dove l’organizzazione del #POETRY – leggerà i testi del poeta T.S. Eliot. Testi in lingua originale (lettura a cura di Suzanne Marie Branger) e in italiano.

Copia di 21 febbraio TS ELIOT

siamo pesci che si cercano – antologia d’amore

siamo pesci che si cercano – antologia d’amore

antologia d’amore realizzata da Samuele Editore per San Valentino 2017

clicca qui per scaricare gratuitamente in pdf.

 

in verità qui non esiste
non esiste certo né assolutamente

esiste la vita parziale
finché esiste
sbraitante all’angolo della strada

nel centro esatto dell’impermanenza

e allora è salvare
la necessità
salvare un nodo d’amore

l’incrocio di mani che siamo stati.

Monica Guerra

Diario di bordo, da Sotto Vuoto.

Diario di bordo, da Sotto Vuoto.

Piccolo viaggio nell’inverno Russo

 

Da anni m’invento Mosca, capitale di questa Madre Russia che conosco solo attraverso l’inchiostro dei libri e cui inspiegabilmente sento di appartenere. Colpa del nitido di Pasternak, delle pieghe dell’animo di Fëdor, dell’esattezza di Tolstoj, della levatura di Puskin, dell’ironia surreale di Gogol. Colpa della letteratura esiliata, dell’indicibile profondità di tanti, tanti poeti. Colpa dei versi sublimi di Mandel’stam, della passionalità di Achmatova e del numinoso di Cvetaeva. E non necessariamente in quest’ordine. Colpa delle mille vite russe vissute attraverso i libri.

Per tutto questo il mio atterraggio a Mosca è un su e giù, oltre che fisico, dell’animo. Ma è il lungo percorso in auto, dall’aeroporto fino all’accademia Andriaka, passando dal centro della capitale, la vera esaltazione interiore. La città si srotola, in mezzo ai miei occhi annacquati, un po’ alla volta, rivelando le sue statuarie bellezze, le larghe strade punteggiate di luminarie, l’altero candido dei teatri e la trasformazione dell’architettura periferica in una sinfonia di palazzi storici, fino a giungere al cuore rosso, pulsante e vivo del Cremlino: le sue geometrie sacre. Dove l’occhio, entro una magia bianca, si allaga.

 

 

Atterraggio

Mosca 16 gennaio 2016

 

Non è sogno a mezz’aria

la fessura sublime

la Capitale

un calmo di neve

un sospeso di bellezza

le sacre Geometrie.

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