Sulla soglia / On The Threshold
Samuele Editore 2017, collana Scilla
prefazione di Flavio Almerighi
pag. 110
Isbn. 978-88-96526-97-2
Dalla prefazione:
I am convinced that, to the best of my knowledge, very few contemporary authors have emotion/life/poetry bonds that are as immediate and essential as Monica Guerra. I first met her personally at a public reading one evening at which she presented a few fragments of what has since become Sulla Soglia/On the Threshold. It was the end of November 2016. I was very impressed by her poems, and by the way she delivered them. Poetry readings are usually full of contrition, the authors read their poems without lifting their head from the paper, with sweaty hands and a completely dry mouth, and most of the time they rush through the verses in a very monotone voice. The collective slumber, in these circumstances, becomes a must rather than an urge. Monica, however, read with so much passion that, near the end, two tears welled up in her eyes. This touched a chord deep inside. I realize that everyone “feels” a poem’s beauty before thinking about its meaning, but that deep emotion, so rare, and so true, made me think that the real signifier behind those words was people, souls. At the end of the evening Monica explained to me, almost as if she was trying to excuse her surge of emotion – such a rare event at a reading, especially in this country –, where the verses came from, and the urgency behind them. I convinced her that these poems should become a book, they should be released to reach the greatest number of souls possible. Those verses have become a book, they’ve been released, and will reach the greatest number of souls possible.
Sono convinto, quantomeno in base alle mie conoscenze, che sono veramente poche le autrici contemporanee che hanno nessi emozione/vita/poesia così immediati e necessari come Monica Guerra. L’ho conosciuta personalmente una sera in cui ho assistito alla pubblica lettura di alcuni frammenti tratti da quello che sarebbe poi diventato Sulla Soglia. Era la fine di novembre del 2016. Rimasi molto colpito sia dai testi sia dal modo con cui l’autrice li proponeva. Solitamente i reading di poesia sono qualcosa di molto compunto, in genere gli autori tra la fantozziana “salivazione azzerata”, le mani sudaticce e la voglia di strafare, leggono tutti i propri testi senza mai sollevare lo sguardo dal foglio, e finisce spesso che lo fanno il più in fretta possibile, senza mai cambiare tono. Il sonno collettivo più che un’istigazione è un dovere. Monica invece ci mise talmente tanta passione che, verso la fine, le spuntarono due lacrimoni. Tutto questo toccò profondamente le mie corde. Do per scontato che ognuno senta la bellezza di una poesia prima ancora di pensare al suo significato, ma quella profonda commozione, così rara, così autentica, mi fece pensare che il vero significante dietro quei testi sono persone, anime. Terminata la serata quasi per scusarsi per l’onda emozionale, merce rara in una pubblica lettura di poesia specialmente in questo paese, Monica mi spiegò cos’erano quei versi a da quale urgenza sono venuti. La convinsi che quei versi dovevano diventare un libro, uscire, raggiungere il maggior numero di anime possibile. Quei versi sono diventati un libro, sono usciti e raggiungeranno il maggior numero di anime possibile.
Flavio Almerighi
menzione d’onore alla XXXII edizione del premio Lorenzo Montano
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pubblicato in lingua spagnola per Uniediciones con traduzione di Antonio Nazzaro, maggiori informazioni qui